Amarcord: Vice' cavallo pazzo. Davvero un gran calciatore l'ex ragazzo di Colonna Rotta-Danisinni. Ne sa qualcosa quel famoso Claudio Gentile (campione del mondo del 82), che alla fine degli anni settanta gli procurò un terribile infortunio e una frenata ad una carriera che sarebbe stata favoleggiante. Vincenzo non si arrese e con coraggio e determinazione (peculiarità tipiche) del quartiere che è anche quello di GIUSEPPE TALLUTO, riuscì a tornare alla ribalta del calcio nazionale, (dopo la parentesi genoana), con le maglie del Varese e della Triestina. Il Digio (come lo etichettavano a Varese) era un pupillo di Eugenio Fascetti e correva in campo sulla fascia come un "cavallo pazzo", tanto da far esplodere le coronarie ai tifosi del Palermo. Ogni volta che Enzo Di Giovanni metteva piede da avversario alla Favorita, contro la squadra della sua città erano volatili per diabetici per i difensori rosa e malori per i tifosi di casa che lo maledicevano. Per noi bambini di quel periodo invece una festa vederlo arrivare in estate (in via Gabriele Vulpi) con la sua mitica Renault Fuego. Spesso si fermava a tirare quattro calci al pallone sotto i portici, prodigo con i suoi consigli e le sue battute in dialetto palermitano. Di Giovanni era il nostro campione, più di Montesano e De Rosa in quel periodo, o di Platinì e Rumenigge. Un abbraccio al grande Enzo, che oggi a sessant'anni suonati viene sempre ricordato con affetto e nostalgia in un calcio "vero" che forse non tornerà mai più.
La Redazione Telematica del Blog Domenicastadio Ficarazzi
(In foto Enzo Di Giovanni contro Cerezo)
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